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Nome e cognome che sembrano usciti da un romanzo dell’ottocento, Eliseo Litterio condivide con Maurizio Gatti la responsabilità delle nostre giovanili femminili che nelle due ultime stagioni, anche grazie ad una politica volta a fornire alle ragazze il maggior numero di occasioni internazionali possibili, più volte ci hanno dato la soddisfazione di salire sul podio.
Eliseo, tecnico di società nel Molise con successi dalle regionali fino in A1 con le donne, e con i maschi in A2, è nel giro nazionali da circa quindici anni.
Meglio i maschi o le ragazze?
“Ho maturato una esperienza tale che ormai non faccio differenze, pur riconoscendole ovviamente. I maschi ti garantiscono alcune certezze, le donne altre e, pur nella complessità della gestione di un gruppo femminile, ci siamo abituati alla gestione migliore possibile di entrambe le situazioni.”
I campionati Italiani Giovanili sono una occasione speciale per i tecnici della nazionale?
“È una delle tante occasioni da seguire con attenzione anche se non la considero esaustiva perché i ragazzi che seguiamo li abbiamo sempre sotto controllo. E una occasione utile invece per scoprire qualche miglioramento in qualcuno che conosciamo di meno e cominciare a seguirlo con maggiore attenzione perché avere sempre dei ricambi è uno dei nostri obiettivi.”
Le ultime esperienze sono state positive mi sembra?
“Mi sembra proprio di sì, in Algeria e nella Repubblica Ceca soprattutto. Forse qualcosa di più avremmo potuto portarlo a casa da Linz ma probabilmente le energie mentali di alcune ragazze dopo il lungo periodo di stage e tornei erano un po’ diminuite”
Siamo competitivi a livello europeo con la squadra maggiore però dietro alcuni sostengono ci sia poi un salto troppo marcato, sei d’accordo?
“In parte sono d’accordo però non per questo bisogna smettere di crederci, bisogna insistere perché prima o poi queste ragazze diventeranno il ricambio necessario per alcune delle nostre campionesse di prima fascia e dovremo comunque essere pronti ad inserirle al meglio che possiamo.”
Cosa faresti per migliorare le capacità di apprendimento e di crescita di queste ragazze?
“Credo che qualche volta si commetta l’errore di volerne fare delle campionesse troppo presto. Forse dedicare maggiori attenzioni al repertorio di base senza affrettare i tempi. Bisogna lavorare sulla base prima e poi insistere sulle eccellenze gestuali tecniche una volta che i gesti di base sono assimilati nell’età giusta, poi quando crescono si può passare alle cose complicate. Secondo me dobbiamo avere coraggio nello sviluppare un progetto comune, teso soprattutto ad ottimizzare tempi e metodi, una specie di Scuola Italiana…”
Dovendo fare dei nomi quali sono tra le ragazze quelle che vedi meglio?
“Senz’altro stanno dimostrando numeri e qualità Elisa Trotti, Sofia Schierano ma anche Debora Vivarelli e Valentina Macario. Ma complessivamente credo che si possa essere soddisfatti in generale tenendo conto che non abbiamo più i Centri, cosa che tutti in Europa hanno tranne la Germania, ma come sappiamo la realtà tedesca è completamente diversa dalla nostra.”