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Italia femminile contro la SloveniaMai dare per spacciata questa Italia femminile, che ai Campionati Europei a squadre di Lussemburgo ci ha abituati a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Le ragazze di Maurizio Gatti sono partite ad handicap, a causa di due singolari che avrebbero potuto vincere e hanno perso in rimonta.

Sono state bravissime a "resettare" e a ripartire per una mission impossible che è quasi diventata possibile ed è sfumata quando sembrava a portata di mano. Ha vinto la Slovenia, compagna di stage un mese fa ad Angolo Terme, per 3-2 e dunque sarà lei domani ad affrontare la Svizzera nel duello di finale della Challenge Division, che assegnerà il 17° e il 18° posto. Per le azzurre ci sarà l'Azerbaijan alle 16, con in palio la 19ª e la 20ª piazza.

Nel primo match Debora Vivarelli ha letteralmente travolto Manca Fajmut nel primo (11-4) e nel terzo set (11-2), non riuscendo però a chiudere i conti nel secondo (7-11) e nel quarto (8-11). Nel quinto l'avversaria ha preso subito un vantaggio ampio (0-5) e lo ha mantenuto fino al termine (6-11).

Giorgia Piccolin è partita di slancio contro Alex Galic (11-5) e ha poi subìto il ritorno della numero 146 al mondo (6-11). Nel terzo parziale ha ripreso largamente il sopravvento (11-4) e nel quarto ancora la slovena è rientrata in partita (8-11). Anche in questo caso è stata decisiva la "bella" e a imporsi è stata la Galic (7-11). Impressionante come il secondo singolare abbia ripercorso l'andamento e il  punteggio del primo.

Chiara Colantoni e Ana Tofant hanno anticipato quello che potrà essere un incrocio di serie A1, con le maglie di Castel Goffredo e Cortemaggiore, e la romana ha fatto pesare la sua esperienza (11-6, 11-6, 11-9). Fra le numero 1, Vivarelli  ha saputo arginare la fuga (7-11) di Galic e ha ribaltato la situazione (11-7, 11-8), annullando poi un match-point nel quarto e impadronendosi dell'intera posta (13-11).

Aggancio effettuato, dunque, e, come contro la Lituania, testimone nelle mani di Piccolin, per l'ultimo sprint verso il traguardo. Giorgia è volata sul 7-3, prima di essere costretta dalla Fajmut ai vantaggi e d'imporsi per 12-10. Il secondo parziale non ha avuto storia (11-4) e nel terzo la bolzanina ha quasi completato la risalita da 2-6 e 6-9 a 9-11. La Fajmut ha tenuto duro (1-3) e Piccolin ancora di più (5-5). Sull'8-8 la slovena ha però messo la freccia (8-11).

Soluzione alla "bella", con lo spunto della Fajmut a creare il gap (2-7). Da elogiare l'azzurra per l'estremo tentativo di ricucirlo (6-9), prima della conclusione (8-11). Una sconfitta che non intacca la grande prestazione di un'Italia indomabile, arrivata a un passo dal colpaccio.

La squadra maschile era impegnata nella semifinale dal 21° al 24° posto e ha prevalso sull'Olanda per 3-1. Leonardo Mutti ha superato per 3-0 (11-6, 11-5, 11-4) Laurens Tromer e Mihai Bobocica ha concesso gli stessi punti (11-3, 11-7, 11-5) a Ewout Oostwouder.

Marco Rech Daldosso ha lasciato il primo set (10-12) a Rajko Gommers, poi ha iniziato a macinare gioco (11-3). Nel terzo set si è fatto rimontare da 10-6 a 10-9 e ha mandato a bersaglio l'ultimo scambio. La sfida pareva definitivamente girata e invece Gommers è tornato prepotentemente alla ribalta (4-11) e ha avuto la meglio anche nella quinta frazione (9-11).

Il successo è stato solo rinviato di poco, perché Bobocica contro Tromer si è preso agevolmente i primi due set (11-2, 11-7), ha frenato nel terzo, dopo essere arrivato al match-point (11-13), e nel quarto ha posto fine alla contesa (11-7).

Domani alle 13 il testa a testa con la Repubblica Ceca, che ha superato per 3-0 la Lituania, varrà per la 21ª e la 22 ª posizione.