Padre e figlio, ma anche avversari. Il tema ha incuriosito il sito dell'Ittf, che ha dedicato un articolo a Michael e a John Oyebode (nella foto di Olalekan Okusan), protagonisti al Challenge Nigeria Open, il primo in veste di tecnico nigeriano e il secondo di atleta italiano. I due in passato sono anche stati rivali in campo, l'ultima volta ai Campionati Italiani di seconda categoria di Terni e si è imposto Johnny, non senza faticare.

«A Lagos - ha spiegato Michael - non è stata la prima occasione in cui ho fatto il coach contro di lui. Nel campionato italiano abbiamo giocato l'uno contro l'altro, ma questo non mi ha impedito di svolgere il mio compito di allenatore. Lui comprende che devo fare il mio lavoro e questo non gli ha mai dato fastidio».

Johnny ha affermato che «non penso che potrei lasciare l'Italia per la Nigeria, perché il sistema italiano mi ha offerto tutte le opportunità per eccellere nella vita. Sono da anni al Centro Federale di Formia, dove mi alleno e ricevo una formazione. Ho anche avuto le possibilità di gareggiare in varie competizioni fuori dall'Italia. Tutto ciò mi ha fatto diventare un migliore giocatore di tennistavolo».

L'azzurro ha anche spiegato di aver disputato il primo torneo nel Paese di nascita dei suoi genitori:«Sono rimasto colpito dall'organizzazione dell'Open di Nigeria. L'atmosfera e gli altri aspetti logistici hanno facilitato la concentrazione degli atleti. Sono anche affascinato dallo stile di gioco dei nigeriani, che li rende unici. Come pongista, non ho mai visto tifosi così rumorosi e sostenitori. Questa era una fonte di motivazione per gli atleti. Non vedo l'ora di tornare il prossimo anno e credo che nel 2018 ci saranno ancora più iscritti».

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