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Vladimir Samsonov vince in Australia 2017Continua a collezionare record l'inossidabile Vladimir Samsonov. Il 41enne bielorusso si è aggiudicato l'Australian Open, diventando il primo pongista, di ambo i sessi, ad aver ottenuto almeno un successo in tutti e cinque i continenti. Il 4-1 (11-13, 11-8, 11-5, 11-8, 11-8) sul francese Simon Gauzy gli ha anche permesso di allungare nella classifica dei plurivincitori di tornei del World Tour, salendo a quota 27 e staccando di tre lunghezze il cinese Ma Long, numero 1 al mondo.

Nella finale andata in scena a Gold Coast, Gauzy ha condotto per quasi tutto il primo set, nel finale però il suo avversario lo ha costretto sul 10-10. Il transalpino è riuscito comunque a prevalere ai vantaggi, ma invece di prendere fiducia l'ha gradualmente persa e si è arreso a un Samsonov che sapeva sempre come chiudere il punto. «Prima dell'inizio del torneo - spiega la testa di serie numero 4 - avevo la sensazione di non essere in buona forma. Dopo il primo match e il secondo, però, ho giocato sempre meglio. Oggi penso di essermi espresso a un livello altissimo e sono così felice di questo titolo in Australia. È stato proprio un grande incontro».

Nel singolare femminile, la stakanovista cinese Chen Meng, che dai Mondiali non ha saltato un appuntamento, si è imposta per la seconda volta nel 2017, battendo per 4-2 (3-11, 12-10, 3-11, 12-1011-2, 11-7) la bicampionessa mondiale juniores Wang Manyu. «Sono veramente contenta - afferma Chen - di questo successo. Ritengo che fosse importante che entrambe riuscissimo a esibire un gioco spettacolare in finale. Vincere qui potrebbe essere il punto di svolta in vista dei prossimi match. Questo potrebbe essere per me un nuovo inizio».

Nel doppio maschile i coreani Jeng Woojin e Park Ganghyeon si sono dimostrati troppo forti per i taipeani Chen Chien-An e Chiang Hung-Chieh e li hanno regolati per 3-1 (11-2, 11-13, 11-5, 11-6). Nel femminile Chen Meng ha fatto doppietta e in coppia con Zhu Yuling ha avuto la meglio per 3-0 (11-8, 11-9, 11-7) sulle connazionali Chen Xingtong e Wang Manyu.