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Tomokazu Harimoto batte Jun MizutaniNon si è fenomeni per caso. Il ragazzino prodigio del pongismo internazionale non finisce d'incantare e ai Campionati Mondiali di Düsseldord ha compiuto un'altra delle sue mirabolanti imprese sportive. Lui è il 13enne Tomokazu Harimoto (nella foto di Rémy Gros) e ieri nei trentaduesimi di finale ha eliminato con il risultato di 4-1 il suo connazionale Jun Mizutani, che di anni ne ha 27, è il numero 6 al mondo e lo scorso anno alle Olimpiadi di Rio ha ottenuto la medaglia di bronzo individuale, dietro gli inarrivabili Ma Long e Zhang Jike, e quella d'argento a squadre, sempre alle spalle dei padroni cinesi. Jun, oltretutto, non è in una stagione deludente e con un filotto di vittorie ha trascinato il TTC Fakel Gazprom alla conquista della Champions League.

Harimoto, peraltro, non è uno che si faccia impressionare. A fine 2016 a Cape Town è diventato il più giovane pongista di sempre ad aggiudicarsi la rassegna iridata juniores. A febbraio 2017 ha poi raggiunto la sua prima finale in un torneo assoluto, perdendola a New Delhi contro il tedesco Dimitrij Ovtcharov.

Stupirsi è umano e ci si continua a sorprendere di fronte alle prodezze di Harimoto. Arriverà il momento in cui ce le aspetteremo, perché il giovanissimo nipponico ha il futuro segnato e il primo posto nel ranking mondiale è ineluttabilmente nel suo destino. Al momento nella classifica dell'Ittf è n. 69, una posizione che ovviamente non rispecchia il suo valore.  

«L'età non ha nulla a che vedere con il tennistavolo - ha detto il terribile Tomokazu dopo aver battuto Mizutani - . Volevo semplicemente fare il mio gioco e attaccare e ci sono riuscito fin dall'inizio. Nel prossimo match proverò a usare la stessa tattica». Il taipeano Liao Cheng-Ting è avvisato.