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Abbiamo assistito alle prime gare degli azzurri insieme a Yang Min il piu' forte tra gli atleti della nostra nazionale che in virtu' della sua posizione nel ranking mondiale comincera' questa avventura a Zagabria direttamente dal tabellone. Con lui abbiamo fatto quattroi chiacchiere sul tennistavolo in genere e su quello italiano in particolare: "Credo che tra tante parole che dicono tutti bisognerebbe dare piu' voce ai giocatori perche' in fondo noi siamo quelli che conoscono meglio tutte le situazioni. Il tennistavolo italiano e' cresciuto molto in questi ultimi anni e sono molto orgoglioso di aver fatto parte di questa nazion ale azzurra con cui ho avuto i miei piu importanti successi. Il bronzo mondiale, l'argento al Top 12, l'oro ai Giochi del Mediterraneo per me sono indimenticabili."
Cosa vuoi dire quando dici che i giocatori devono avere piu' voce? "Credo che possiamo testimoniare come si stia lavorando molto bene. All'inizio avere come allenatore Lorenzo Nannoni, che e' stato mio compagno di squadra, mi era sembrato strano invece giorno dopo giorno devo riconoscergli grande competenza, grande capacita' di relazione con noi giocatori, molto preparato, uno dei migliori allenatori che io abbia mai avuto." Tu usi spesso la metafora della Rana di Pozzo, cosa significa? "Significa che troppo spesso le persone si limitano a guardare il loro piccolo spazio senza entrare di piu' nelle cose ed allargare la loro vista, vedono solo quella piccola luce che la rana vede da in fondo al pozzo."
Ho sentito dire che stai progettando di fare l'allenatore e magari tornare in Italia? "Mah, forse, senz'altro dal prossimo anno, gioco ancora una stagione, Poi se prendero' questa decisione certamente lo faro' in una societa organizzata al meglio che mi dia gli stimoli per cercare di raggiungere grandi risultati ed insegnare ai giovani. Mi piacerebbe dimostrare di saper creare dei giocatori."
E i mondiali? "Per me devono ancora cominciare, ma ci sono sempre tanti cinesi..."