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L’Italia del tennistavolo ha esordito oggi a Pechino con quattro vittorie in altrettanti incontri. L’esordio, sia personale di sempre che della squadra azzurra in questa edizione, è toccato a Mihai Bobocica che questa mattina ha incontrato il combattivo iraniano Norouzi battendolo per 4-2. Il primo set comincia bene con Bobo concentrato che vince 11-7. Nel secondo l’azzurro va sotto 3-9, recupera fino al nove pari e poi perde 10-12. Terzo set, l’avversario galvanizzato è sempre più aggressivo ma Bobo ritrova la necessaria attenzione e vince 11-6. Nel quarto torna il momento di pausa nella testa dell’azzurro, va sotto, lotta per recuperare ma troppo tardi e perde 11-9. Quinto set completamente diverso, iraniano annientato: 11-4. Quello che è destinato ad essere l’ultimo set si gioca in equilibrio fino ai vantaggi decisi da due attacchi di Bobo di gran classe che gli consentono di vincere la prima partita olimpica della sua carriera. Entusiasmo e soddisfazione del ragazzo e di Lorenzo Nannoni, entrambi visibilmente emozionati per l’esperienza che stanno vivendo. Accerchiati dai giornalisti italiani nella mixed zone destinata alle interviste Bobo dice: “Ero un po’ emozionato, mi sono distratto troppo e non ho saputo far valere abbastanza la differenza tra me e l’avversario. Spero di fare meglio stasera perché se gioco così non posso farcela con Kuzmin.” Dichiarazione onesta.

Dopo neanche un’ora è il turno di Niko Stefanova che affronta la ruzza Fadeeva, un’avversaria con ha vinto ma qualche anche perso. Nel primo set si avverte subito un’aria positiva nella prestazione dell’azzurra, Niko sembra quella di un anno e mezzo fa. Vince 11-5 con grande autorità. Nel secondo set la storia si ripete, l’azzurra domina l’avversaria, non ci sono rischi, appare più forte nella tecnica e nella forma fisica. Il terzo set è caratterizzato da un maggiore equilibrio e Niko ha l’occasione di dimostrare anche la sua capacità di recuperare alcuni punti dopo essere andata sotto con rovesci incrociati ed attacchi costruiti con grande maestria e determinazione, 11-7. Si comincia tutti a pensare che la vittoria sta per arrivare e se ne accorge per prima la giocatrice russa che abdica alla superiorità della ritrovata campionessa che aspettavamo da mesi: 11-6 il set e 4-0 la partita.

Durante l’intervista a Radio Rai che per prima la raggiunge Niko dichiara: “Mi sono accorta di aver giocato bene, mi sento molto bene fisicamente e credo di averlo dimostrato, sono venuta per dare il massimo ed abbiamo cominciato bene.” Dietro di lei Csilla Batorfi annuisce sorniona con un bel sorriso stampato in faccia.

Terzo incontro azzurro in programma Wenling Tan Monfardini, che corona il suo sogno di giocare l’Olimpiade nel suo Paese di origine, contro la giocatrice di difesa ucraina dal fisico da modella Sorocinskaya. Fin dal primo set è la partita che ti aspetti, Tan che attacca e l’ucraina che difende su ogni palla tentando ohgni tanto la sorpresa. Da subito non sembra esserci scampo per la bionda giocatrice dell’est. Il primo set finisce 11-7 e ad applaudire vicino a Sciannimanico e a Bosi c’è anche Gianni Petrucci che oggi, tenuto pregevolmente al corrente dal suo press office, ha scelto il tennistavolo e l’incontro della nostra numero uno. Stesso copione nel secondo set, si gioca un po’ più di fioretto per non sprecare ma Monfardini con grande attenzione non lascia opportunità all’avversaria: 11-6. Il terzo set comincia male per l’azzurra che commette una lunga serie di errori, tenta il recupero ma non è sostenuta dal tifo che come spesso accade comincia a tenere per la più debole, vince l’ucraina 11-9. Nel quarto set la nostra atleta torna a giocare con pazienza in maniera perfetta e non regala neanche una palla: 11-4. Nel quinto Monfardini prima scalda il pubblico con una serie di punti scambio nel classico interminabile balletto attacco-difesa poi improvvisamente va in letargo lasciando campo libero all’irritante gioco avversario. Perde soprattutto a causa dei suoi errori: 11-7. Nel sesto set la piccola azzurra riprende subito in mano la partita, mette la giusta attenzione e conclude autorevolmente con un netto 11-4. Come già avvenuto in fase di avvicinamento è subito catturata da una decina di giornalisti italiani che vedono in lei l’icona dell’Italia alle Olimpiadi cinesi. “Ho giocato sicura perché sapevo a che tipo di partita sarei andata incontro. E’ stato un po’ più difficile perché il primo incontro era importante non distrarsi ma credo di averlo portato a casa abbastanza bene.” Batorfi: “Wenling normalmente gioca molto meglio con le difese, in questa occasione ha sentito l’importanza del risultato e questo ha reso le cose un po’ più complicate perché sapeva che avrebbe dovuto assumersi sempre lei la responsabilità di cercare il punto.” Tre vittorie su tre, abbiamo cominciato molto bene. Resta ancora un incontro, quello che temiamo di più a questo punto Bobocica contro Kuzmin per il primo turno dopo i preliminari quello che qualifica il vincente automaticamente tra i primo 48 giocatori. Kuzmin regala diverse decine di posizioni al nostro azzurro e quindi ci vuole la superprestazione. E sarà così. Bobo sorprende subito l’avversario con una serie di attacchi molto rapidi e ben costruiti senza accettare lo scambio. L’azzurro sembra un giocatore diverso da questa mattina, presente ed esultante su ogni palla: l’avversario lo subisce e Bobo vince 11-7. Nel secondo set c’è la reazione di Kuzmin, Bobo torna ad assentarsi e perde 11-3. Terzo set ed ecco di nuovo Mihai trasformarsi da Dr. Jeckil in Mr. Hide, o viceversa se credete. Si susseguono una serie di giocate da grande campione che annichiliscono Kuzmin tanto da farlo arrabbiare e scaraventare la racchetta per terra beccando anche l’ammonizione, 11-5. Quarto set finalmente uguale al precedente e non in alternativa. Bobo attento e reattivo su ogni palla controlla e vince con grande sicurezza: 11-7. Si va al quinto set che diventa set ball in vantaggio per 3-1. Si gioca un po’ contratti da entrambe le parti. Si arriva ai vantaggi ma gli ultimi due attacchi di Bobo sono da cineteca, 12-10. Si festeggia: è il miglior risultato di sempre di un italiano in una Olimpiade.