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Giuseppe Del RossoFinalmente siamo arrivati alle Olimpiadi. Questa manifestazione sportiva, rappresenta il sogno per ogni atleta e allenatore di qualsiasi età. Comunque, arrivarci, comporta un sacco di sacrifici,  gare e tornei preolimpici che hanno impegnato i nostri ragazzi e con le vittorie conseguite hanno permesso agli atleti MATTEO MUTTI E JAMILA LAURENTI, seguiti dal collega LORENZO NANNONI e dal sottoscritto, di raggiungere questo ambito traguardo.

Dopo un volo di 13 ore siamo finalmente giunti a Buenos Aires. L´aria che si respira arrivando al Villaggio Olimpico è ben diversa da quella che si trova durante i vari tornei in giro per il mondo. Qui s'incontrano migliaia di atleti di tutte le discipline e il bagaglio di conoscenza ed esperienza durante questi giorni formerà profondamente tutti gli atleti che vi partecipano.

Essere i rappresentanti dello sport Italiano nel mondo si sente molto nei giorni che precedono le gare ancor prima della festa di apertura dei Giochi. Il team italiano è stato impegnato nella presentazione delle varie discipline presso l'Ambasciata di  Italia in Argentina, dove gli atleti, accompagnati dal presidente del CONI Giovanni Malagò, hanno incontrato l'ambasciatore Giuseppe Manzo e ministri  e autorità  argentine. 

I primi giorni sono stati i più difficili, dovendo abituarsi al fuso orario del Paese ospitante e studiare la logistica del Villaggio Olimpico, dove, visto l´alto numero degli atleti, tutto veniva programmato e preparato già dalle prime luci dell'alba. Alle 5,30 si iniziava con la colazione, per poi passare nel centro fitness per la preparazione atletica.

Il PalaTennistavolo, vista la notevole distanza dal Villaggio, veniva raggiunto grazie a pullman messi a disposizione dall´organizzazione e lì iniziavamo gli allenamenti, adattandoli agli orari previsti per le gare che, come da programma, avrebbero avuto  il primo incontro alle 9 e l´ultimo alle 19,45.

La grandezza del Villaggio,il numero elevato di atleti, imponeva turni e attese per tutte le attività preparatorie ai Giochi, mettendo a dura prova la professionalità e la resistenza dei ragazzi, che, nel caso dei nostri atleti, hanno dimostrato calma e giusta concentrazione, per arrivare alle gare in maniera ottimale.

Una volta stabiliti i tabelloni, oltre agli allenamenti usuali, abbiamo iniziato a studiare i nostri avversari, guardando video di precedenti incontri da essi sostenuti  in altre manifestazioni internazionali.

Un lavoro con Jamila e Matteo à stato fatto anche a livello psicologico, convincendoli che, pur giocando con atleti già affermati anche nelle categorie senior, loro non sarebbero stati secondi a nessuno e che avrebbero giocato a pari livello con tutti. Tenendo anche in considerazione che la presenza dei pongisti azzurri in questa disciplina non è un fatto casuale, ma, un punto di arrivo ottenuto vincendo gare e tornei internazionali. Abbiamo quindi mantenuto la giusta concentrazione per le gare che avremmo sostenuto.

Per quanto riguarda, appunto, le competizioni,  MUTTI ha dovuto incontrare subito avversari importanti, riuscendo a battere il coreano KIM SONG GUN e l´idolo di casa, l´argentino MARTIN BENTANCOR FERNANDEZ, qualificandosi secondo del girone dietro allo svedese TRULS MOREGARD. Negli ottavi, pur combattendo punto su punto, è stato sconfitto dal rumeno CRISTIAN PLETEA.

Ancor meglio si comportava LAURENTI, che nel suo girone doveva vedersela con atlete sulla carta più forti. Partita come testa di serie numero 3 del suo gruppo, dopo aver perso, senza sfigurare, contro la portoricana ADRIANA DIAZ (numero 30 nel ranking mondiale ), vinceva contro la tedesca FRANZISKA SCHREINER e la malese ALICE LI SIAN CHANG. Avendo passato il turno come seconda del girone, ha dovuto, negli ottavi, incontrarsi con la testa di serie numero 1 del torneo, la giapponese MIU HIRANO. Per nulla intimorita, ha giocato a viso aperto, mettendola in difficoltà nel secondo set, conclusosi 12-10 per la nipponica.

Nella competizione a squadre miste, nel girone D i nostri ragazzi hanno trovato  come avversari, la fortissima Cina, la Germania e la Nigeria. Dopo esser stati sconfitti dalla squadra cinese,  Jamila e Matteo, non demoralizzati, vincevano contro la più quotata compagine tedesca e contro la Nigeria, superando anche in questo caso il girone di qualificazione e venendo poi sorteggiati negli ottavi contro Europa 1.

In conclusione, i risultati ottenuti possono senza dubbio ritenersi positivi. L´atteggiamento dei nostri atleti è sempre stato competitivo e senza remore e paure, considerando il livello dei rivali incontrati.

Aver superato in tutte le manifestazioni il girone di qualificazione, nel quale squadre ben più quotate, come la Germania e la Francia e altre, si sono fermate, non può che essere di buon auspicio per il futuro.

Quello che mi lascia soddisfatto è che, a parte Cina e Giappone, che sono un gradino più in alto delle altre nazioni (avendo, anche, nelle loro squadre juniores atleti che nelle classifiche mondiali sono nei primi dieci posti), i nostri ragazzi sono stati competitivi con tutti, che non vengono ora più guardati dal basso verso l´alto, ma sullo stesso piano. La prova è che Matteo ha rischiato di vincere una partita con il campione olimpico cinese Wang Chuqin, perdendo per 3 set a 2.

A parer mio questa Olimpiade può ritenersi più che positiva. Sono certo che il Team Italia sarà in grado di affrontare i prossimi impegni internazionali con più sicurezza e consapevolezza della propria forza e valore.