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Andrea Puppo allOpen giovanile di Repubblica Ceca 2018 2Era già salito sul terzo gradino del podio internazionale fra i cadetti Andrea Puppo, l'anno scorso in Ungheria, a squadre con Simone Sofia. Nell'Open giovanile di Repubblica Ceca l'allievo di Alessandro Quaglia al Tennistavolo Genova, conquistando il bronzo, si è messo al collo la prima medaglia in singolare.

Ciao Andrea, congratulazioni, quali erano le tue aspettative a Hodonin?

«Certamente di disputare un buon torneo, perché sapevo di avere le potenzialità per fare bene. Ero però anche consapevole, che la competizione era di altissimo livello, con molti asiatici e tutti i più forti d'Europa al via. Non pensavo di arrivare a medaglia».

Quale è stato l'incontro chiave della tua gara?

«Secondo me è stato quello dei sedicesimi contro il francese Claude, in cui mi sono trovato sotto per 2-1 e 8-5 nel quarto set. Ero in difficoltà e in qualche modo sono riuscito a aggiudicarmi quella partita. Mi sono sbloccato e di lì in poi ho espresso il mio meglio».

Infatti negli ottavi hai eliminato il cinese Gao Shentong.

«È un difensore che avevo già incontrato due giorni prima a squadre e mi aveva battuto per 18-16 al quinto. Questa volta ero più tranquillo e poi con le difese mi trovo abbastanza bene»

Com'e stata la sfida contro il croato Ban nei quarti?

«Era il favorito, essendo il numero 2 d'Europa, non è però un atleta che io soffra particolarmente e poi non ha giocato molto bene. Sono partito subito aggressivo, sbagliando poco, e mi sono imposto abbastanza agevolmente».

In semifinale cosa è mancato contro l'altro cinese Zhu Jiaqi?

«Nel primo set ero avanti per 6-3 e forse ho sentito un po' la pressione. Lui ha più esperienza e ha prevalso per 11-6, nel secondo è stato più bravo di me è ha vinto facilmente. Sono poi risalito bene, portando a casa il terzo parziale a 9 e andando nel quarto sul 4-0. Alla fine ho perso 11-9. Avrei potuto essere un po' più convinto, la tensione comunque era comprensibile, essendo la mia prima semifinale».

Come giudichi il doppio con Sofia?

«Abbiamo giocato abbastanza bene e abbiamo rischiato di uscire contro i croati Vekic e Zovko negli ottavi. Nei quarti con i polacchi dall'altra parte c'era il numero 1 cadet d'Europa, Kubik, che è veramente forte e ci ha messo in difficoltà. Siamo comunque soddisfatti della nostra prestazione».

A squadre i cinesi erano imbattibili?

«Sono andato a un passo dalla vittoria contro Gao Shentong. Ero avanti 2-0 e alla "bella" non ho sfruttato quattro match-point. Simone ha affrontato Kuang Li, che è troppo forte e poi ha infatti vinto il singolare. Nel doppio non abbiamo avuto molte chance. Abbiamo poi battuto l'Irlanda e la Turchia, ma non è bastato a evitare l'eliminazione».

Hai confermato a livello internazionale i successi ottenuti in Italia nei tre tornei nazionali disputati?

«In realtà ultimamente non stavo giocando molto bene e avevo perso delle partite in campionato, contro il Campomaggiore, che potrebbero anche compromettere la nostra situazione. Sono stato comunque bravo a continuare ad allenarmi e a impormi nel terzo torneo giovanile. In Repubblica Ceca mi sono comportato bene anche nella gara junior, piazzandomi primo nel girone da testa di serie numero 2 e raggiungendo il tabellone, e questo mi ha dato fiducia».

Cosa rende il tuo gioco competitivo in questo momento?

«Ho migliorato molto la risposta corta, sulla quale ho lavorato parecchio in questo periodo. La mia caratteristica migliore nei punti lunghi, anche contro avversari di spessore come i cinesi, e di andare dietro e affidarmi ai controtop, sia di diritto sia di rovescio, che sono efficaci».

Com'è stata l'esperienza della Coppa Italia?

«Esserci è stata una grande soddisfazione e, classificandoci primi al termine del girone d'andata, abbiamo fatto più di quanto ci aspettassimo. A Terni non siamo andati benissimo, ma abbiamo avuto avversari di serie A1. Abbiamo battuto Milano Sport, non al completo, e con Messina, senza Amato, forse avremmo potuto fare qualcosa di più».

L'anno scorso prima degli Europei giovanili hai vissuto un momento difficile?

«Ero molto stanco mentalmente e non mi sentivo pronto per fare gli stage prima e poi partecipare alla rassegna continentale. Con Valentino Piacentini abbiamo preso la decisione di non andare in Portogallo e di staccare la spina per qualche mese, per poi riprendere come prima. Mi è servito molto, anche se mi dispiaciuto di non essere stato agli Europei».

Dopo il risultato di Hodonin, punterai al podio anche all'Open di Lignano Sabbiadoro di marzo?

«L'obiettivo sarà di andare a medaglia, anche se ho visto le iscrizioni e ci saranno anche i cinesi. Sarà dura. Ho dimostrato comunque di riuscire a giocarmela alla pari con alcuni di loro, quindi andrò lì senza paura e proverò a fare il mio meglio».

Prima però ci saranno i Campionati Italiani Assoluti di Terni.

«So che in seconda categoria potrò fare la mia figura, mentre in prima parteciperò per fare esperienza».

Ai tricolori giovanili l'imperativo sarà la vittoria?

«Cercherò di ripetere il successo di due anni fa nella categoria Ragazzi. Non sarà facile, perché è un'altra gara rispetto ai tornei. Posso farcela e farò di tutto per vincere».

Sarà di nuovo sfida con Sofia?

«Anche Tommaso Giovannetti, che ha impegnato due volte Simone, perdendo al quinto, può togliersi delle soddisfazioni. Ci sono poi Shasa Pellizzon e Matteo Pecchi, che stanno crescendo molto, soprattutto Pecchi, che nell'ultimo torneo ho incontrato in semifinale e mi ha preso un set. Ha un margine di miglioramento molto alto. Le insidie a Terni, dunque, non mancheranno».