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Azzurri con medaglia al Minicadet Open dUngheria 2018 2Il Minicadet Open d'Ungheria si è concluso nel singolare con il terzo posto di Attilio Serti e i quarti di finale raggiunti da Giacomo Allegranza e Daniele Antonio Spagnolo, che sono stati superati dai due futuri finalisti, e a squadre con l'uscita negli ottavi di finale.

«Sapevo - spiega il tecnico Umberto Giardina, che ha guidato i tre ragazzi, - che sarebbe stato un torneo molto qualificato, perché è sempre molto ricca la partecipazione di nazioni come l'Ungheria, la Romania e la Germania, in cui il nostro sport è molto praticato a buon livello. Quest'anno per la prima volta ho visto danesi e svedesi e l'importanza della manifestazione è in continua crescita. Nella gara a squadre non siamo stati molto fortunati con il sorteggio e sono convinto che, se non in semifinale, almeno negli otto avremmo potuto entrare benissimo. Negli ottavi ci è capitata la mista che comprendeva il romeno Szilagyi, che non ha perso neppure un incontro, né in team né nell'individuale. Partire sotto 2-0 ed essere obbligati a vincere il doppio non è una situazione facile. Con gran parte delle altre compagini avremmo potuto farcela, perché abbiamo un terzetto molto equilibrato».

Nel singolare Serti è risultato il migliore:«È sempre riuscito ad avere un rendimento costante. Ha rischiato negli ottavi con Csaba, perché gli ungheresi sbagliano poco e se non si riesce ad aumentare la velocità di gioco e a prendere delle iniziative sono problemi. La sua pecca è che non è abbastanza aggressivo ed è un  aspetto sul quale bisognerà lavorare. Il suo quarto con il danese Oksfeldt è stato positivo, mentre in semifinale Szilagyi non gli ha permesso di giocare».

Spagnolo ha perso un'occasione nei quarti. «Nel primo set - ricorda il coach - era in vantaggio per 9-5 e ha perso per 11-9 contro il danese Koengerskov Carstensen. Spesso nel corso delle partite va incontro a dei cali, legati non a una questione tecnica, ma mentale. Alla fine ha ceduto alla "bella". Penso che, se avesse vinto, in semifinale avrebbe battuto anche l'ungherese Straubinger e sarebbe andato al match per il titolo. Anche lui, come Attilio, deve essere meno attendista e diventare più propositivo».

Qualche recriminazione c'è anche sul conto di Allegranza. «Contro Szilagyi nei quarti - afferma Giardina - nei primi due set ha avuto la palla per chiudere e in entrambi i casi è stato battuto per 13-11 e 14-12, per inesperienza e per la bravura dell'avversario. Si è un po' demoralizzato e nel terzo parziale non è stato più lo stesso giocatore. Riesce comunque sempre a mettere pressione sui suoi avversari e questo elemento è determinante per riuscire a emergere in ambito internazionale».