L'avversaria era di quelle fortissime, la russa Mariia Tailakova, testa di serie numero 2 nel torneo di qualificazione europea alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires 2018 nonché bronzo agli ultimi Campionati Europei Giovanili. Jamila Laurenti, classe 2002 e numero 9 del seeding a Spalato, che le concedeva anche un anno e mezzo d'età, conferma tutte le sue qualità cristalline, rendendole veramente la vita difficile e perdendo alla fine per 4-3 (11-7, 2-11, 8-11, 5-11, 11-8, 11-9, 9-11).

Combattuto il primo set, fino al 7-7, poi l'azzurra conquista quattro punti consecutivi e mette la sfida sui binari giusti.

La reazione della russa non si fa attendere e il secondo parziale fila via liscio (2-11). Nel terzo la reatina scatta 4-2 e subisce la rimonta della rivale che dal 6-6 manda a referto tre scambi vincenti e sul 7-10 conclude al secondo set-point (8-11).

La Tailakova batte il ferro finché è caldo e anche nella quarta frazione lascia la sua impronta indelebile (5-11).

Indietro 1-3, le doti di combattente di Laurenti escono allo scoperto e la laziale domina la fase iniziale e centrale del quinto parziale (8-3). La russa risale sull'8-7 e, dopo il timeout chiamato da Giuseppe Del Rosso, anche sull'8-8. Il resto, però, è tutto di marca italiana e l'11-8 è servito.

L'azzurra insiste e il sesto set è una girandola di emozioni. Dal 3-0 per lei si passa al 7-5 per la Tailakova, che nel finale deve arrendersi, dopo aver annullato due palle utili alla rivale (11-9).

Partita fantastica e a emettere il verdetto è l'ultimo set. in cui Tailakova prende il largo e cambia campo sul 5-1. Sul 3-7 Jamila non molla e obbliga il tecnico russo al timeout (6-7).

Non serve perché è parità a quota 8 e poi anche a quota 9. A decidere il passaggio in semifinale è un autentico sprint e Tailakova con due diritti, il secondo dei quali facilitato da un ottimo servizio, ha la meglio (9-11).

Laurenti non può rimproverarsi nulla, avendo dato tutto ciò che aveva dentro. Domani è un altro giorno e la giovane sarà di nuovo in gara con tutta la birra del mondo, per inseguire nuovamente, nel tabellone C, il suo sogno a cinque cerchi.