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Marco RigoL'Italia ha conquistato il titolo mondiale di tennistavolo per atleti trapiantati. Protagonista dell'impresa è stato Marco Rigo, portacolori del TT Amici Roberto Savoia di Monza, che si è aggiudicato a Malaga, in Spagna, i World Transplant Games organizzati dalla World Transplant Games Federation. Alla manifestazione erano presenti 1.200 atleti di 56 nazioni, che si sono dati battaglia nelle diverse discipline. La partecipazione degli azzurri è stata affidata all’associazione Aned Onlus (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto) che fa parte della WTGF dal 1991.

«Sono nato 37 anni fa a Legnano - racconta Rigo - e nella mia via ho dovuto affrontare diverse sfide fuori e dentro la palestra. Proprio come una gara di tennis tavolo, sport che mi appassiona da quando ho 15 anni. La partita con la malattia ha segnato dei set vincenti sia per lei sia per me. Il primo duro colpo l’ho ricevuto a circa a 11 anni, quando sono stato costretto alla dialisi. Dopo un anno mia mamma ha deciso di fare un gesto di grande amore e di donarmi un rene. Ho pensato di aver battuto per sempre la mia nefropatia, ma dopo soli 3 anni sono ricaduto nell'incubo. Ho dovuto aspettare fino al 2000 per ricevere il secondo grande regalo che a oggi mi ha permette di avere la meglio sulla malattia. Già dal mio primo trapianto, nel 1992, sono entrato nella famiglia di Aned Onlus che mi ha permesso di dare alla mia passione sportiva un nuovo significato. Lo sport è diventato un mezzo per poter coinvolgere e sensibilizzare le persone e i miei successi al tavolo si legano ai successi sulle difficoltà che la vita ha voluto mettermi di fronte e che ho potuto sconfiggere solo grazie alla generosità altrui».

Marco ha disputato per la prima volta una grande manifestazione internazionale nel 2000. «Era l'anno - ricorda - dei Campionati Europei da dializzato, che si sono svolti ad Atene dove sono riuscito a vincere la medaglia d'oro. In quel momento ho capito che nulla è impossibile, se ci si crede davvero e si riesce a reagire con tenacia al proprio destino. Grazie ad Aned ho partecipato successivamente, nel 2005, anche ai World Transplant Games in Canada (London) dove ho ottenuto il mio primo alloro iridato di singolo e doppio, assieme a Raffaele Giuliano. L'emozione è stata indescrivibile e con il cuore sapevo che dovevo tutto a quella famiglia che, con la sua scelta per la donazione, mi aveva permesso di essere lì in quel momento. Spinto dalla voglia di rivivere tutte le sensazioni straordinarie che avevo provato, a distanza di 12 anni ho gareggiato a Malaga e, come in Canada, porterò per sempre ancora una volta dentro di me l'immagine di quando sono salito sul primo gradino del podio. È stata una vittoria non solo mia, ma di tutti coloro che mi hanno sostenuto e anche di coloro che in questo momento stanno giocando la loro partita contro la malattia, che sono sicuro potranno vincere».