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Debora Vivarelli nellEsercitoMentre stava giocando i Campionati Italiani Assoluti di Riccione, con i colori dell'Eppan Tischtennis Raiffeisen, ha ricevuto la notizia dell'avvenuta formalizzazione del suo ingresso all'interno del Gruppo Sportivo Esercito. Una gran bella svolta, dunque, nella carriera della 24enne Debora Vivarelli. «Per me - spiega - costituisce un traguardo e allo stesso tempo un nuovo inizio. Quando una persona comincia a giocare e investe così tanto tempo in uno sport, prima o poi si pone delle domande e si chiede se riuscirà a vivere di questo. Ora avere la sicurezza economica mi permetterà di allenarmi con maggiore tranquillità, fare qualche seduta in più con il preparatore, avere il fisioterapista e disputare anche qualche torneo in più. È però un punto di partenza, perché ora questa è la mia vita e la passione è diventata un lavoro. Si tratta di un grande cambiamento anche dal punto di vista della responsabilità. Ora dovrò rendere conto anche all'Esercito e non più come prima solo alla mia società e a me stessa».

La tua speranza è di essere un'apripista?

«Mi auguro di avere aperto una strada ad altre ragazze del nostro sport, perché anche loro possano trasformare il tennistavolo in una vera occupazione. So come si impegnano tutti i giorni e si meriterebbero una chance del genere».

Come valuti la tua partecipazione agli Assoluti?

«Per quanto riguarda i doppi, sono soddisfatta, anche se con Paolo Bisi avevamo in tasca metà della medaglia d'oro del misto. Eravamo avanti 2-0 e 10-8 e contro Marco e Chiara, che vincono da anni, non siamo stati abbastanza bravi a cogliere questa occasione. C'è però anche da dire che al primo turno perdevamo per 10-4 al quinto con Conciauro e Brzan e abbiamo dovuto annullare otto match-point per rimanere in gara. Tutto sommato è andata comunque bene. Puntavo molto al doppio con Denisa. Sapevo che per lei sarebbe stato molto importante, perché, come continua a ripetermi, sarebbe stato l'ultimo titolo. Ci tenevo a vincerlo con lei e per lei».

Sei invece delusa del'esito del singolare?

«Abbastanza. Mi ero preparato molto bene e fino al quarto di finale contro Chiara Colantoni ho dimostrato di essere in forma. Purtroppo mi sono messa un po' di pressione da sola e non sono riuscita a gestirla. Lei è stata molto brava, non ha sbagliato nulla e non mi ha dato la possibilità di rientrare in partita. Come me ha un gioco molto aggressivo e mi ha tolto qualsiasi sicurezza mi fosse rimasta. Da qualche anno salivo sul podio e questa volta sono rimasta fuori. Avrei voluto festeggiare con una medaglia l'entrata nell'Esercito».

Qual era l'obiettivo alla vigilia?

«Sono partita da casa per vincere, però c'erano anche Tian Jing e Wang Yu. Quest'anno avevo già battuto Wang, mentre con Tian Jing sapevo che sarebbe stata dura, anche se avessi vinto con Chiara, perché non ho mai avuto la sensazione di potercela fare. Gli Assoluti sono però sempre una gara importante per tutti e ognuno la sente a modo suo. Magari avrei vinto o magari no. Non lo sapremo mai».

In campionato cercherete di arrivare terze?

«Se ci riusciremo, bene, altrimenti il quarto posto non sarà così compromettente. In realtà, dopo il 4-0 che ci ha rifilato Cortemaggiore in casa sua, non so se sia meglio affrontare in semifinale scudetto Castel Goffredo o appunto Corte. Tanto se vogliamo vincere dobbiamo esprimerci al massimo contro chiunque. Per me, essendo tornata in questa stagione, l'obiettivo era di contribuire a portare la mia squadra ai playoff e sono felice di esserci riuscita».