Banner MINI bando Over65 B 3

altSebastiano Petracca e John Ippoliti sono i tecnici che hanno seguito ed accompagnato all’Eurominichamp’s di Strasburgo la squadra azzurra maschile. Anche a loro abbiamo rivolto alcune domande sulla prestazione degli azzurrini che a quattro mani ci hanno fornito queste risposte.
Ragazzi allora come è andata?
“Secondo noi tecnici la competizione di Schiltigheim è un banco di prova significativo per i nostri ragazzi. Globalmente siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, che tutto sommato si avvicinano molto a quelle che potevano essere le attese iniziali. Il gruppo ha lavorato bene durante lo stage a Termeno, e si è ben comportato fuori e dentro il campo anche nella competizione. C’è stato un buon feeling tra i ragazzi, ed anche l’esperienza di “vivere all’estero”, adattandosi a mangiare diversamente, sentir parlare altre lingue, sarà qualcosa che si rifletterà positivamente nella crescita sportiva e personale di tutti.”
Analizzando le prestazioni di ciascuno dei nostri giovani atleti cosa vi sentite di dire?
Cominciamo da FILIPPO INZOLI. E’ un elemento veramente molto positivo all’interno del gruppo, ha pagato nelle primissime partite un po’ di emozione. Poi il suo rendimento è salito ai suoi livelli abituali, ed ha lottato alla pari contro gli avversari nelle partite successive, in cui ha ceduto spesso di stretta misura, penalizzato da un po’ di timore nel giocare i punti decisivi, in cui ha lasciato l’iniziativa all’avversario piuttosto che prenderla per primo. JORDY PICCOLIN è un giocatore dotato tecnicamente, ha saputo esprimere le sue potenzialità solo in alcune partite, in cui ha colto vittorie significative contro giocatori solidi. In altre, spesso le ultime della giornata, complice anche una condizione fisica non perfetta, ha calato di molto le sue prestazioni, cedendo di fronte ad avversari sembrati alla sua portata.  MICHELE CANDELORI. Rispetto allo scorso anno il ragazzo di Terni è cresciuto molto come personalità e presenza in campo e fuori. Ha giocato con grinta e determinazione, raggiungendo a tratti una buona qualità di gioco. Ancora paga alcuni limiti nello sviluppo del gioco, ma si è avvicinato sensibilmente al livello medio dei coetanei europei rispetto a quanto si era visto nel 2008.
Ne mancano altri tre, giusto?
“Sì. MICHELE MULETTI era il più giovane del gruppo ed è stato la nota più lieta della competizione: essere arrivato nel tabellone finale, cioè fra i primi 32, è davvero un bel risultato considerando che ha giocato contro avversari spesso più grandi di due anni. Se lavorerà efficacemente sui suoi limiti, non potrà che ottenere altri risultati rilevanti, anche più lusinghieri di questo. Da DANIELE PEZZI ci si attendeva qualcosa di più, ma soprattutto la prima giornata di gare è stata molto negativa, una vera giornataccia. Il secondo giorno, invece, ha fatto vedere delle cose buone alternate a passaggi a vuoto che gli sono costati (causa differenza set) il primato nel girone di consolazione e quindi la qualificazione alla fase successiva. Peccato, ma non gli mancheranno occasioni per rifarsi. Infine LEONARDO PACE.  Anche lui alla prima esperienza internazionale ha pagato un po’ di emozione, soprattutto nelle prime partite. Poi si è confermato un atleta interessante e potenzialmente con margini di miglioramento veramente ampi, soprattutto se riuscirà a mettere un po’ di ordine nel suo gioco, in cui predomina ancora l’istinto, e a mantenere alta la concentrazione per poter essere competitivo a questi livelli.”
Dunque gruppo da seguire con attenzione?
“Certamente è un gruppo di piccoli atleti tutti molto motivati e che possono contare sul lavoro serio che stanno portando avanti le loro società alle quali va rivolto sempre comunque un apprezzamento per l’impegno profuso nella cura della loro crescita. Spetterà ai ragazzi far tesoro al meglio delle opportunità che offrono loro sia le società che la federazione con queste importanti esperienze internazionali.”