Quattro anni di lavoro
- Pubblicato: 28 Novembre 2008
In questi quattro anni abbiamo visto vincere da un azzurro i Giochi del Mediterraneo, abbiamo visto per la prima volta nella storia conquistare da una squadra italiana due volte la Coppa dei Campioni, abbiamo visto le migliori atlete azzurre sistematicamente salire sul podio ad ogni edizione dei Campionati Europei, abbiamo visto crescere e migliorare giovani cadetti azzurri fino ai vertici europei tra i loro coetanei e maturarne altri fino ad essere ormai pronti a giocarsela con gli adulti. Abbiamo visto per due volte consecutive entrare le nostre junior tra le migliori otto d’Europa. Abbiamo visto tre atleti raggiungere le Olimpiadi e una volta lì migliorare i risultati del passato, un segnale che anche nei mesi successivi, quelli che stiamo vivendo, è stato confortato e confermato da progressi e risultati importanti negli open internazionali. Abbiamo tifato talmente tanto che, ebbene sì, lo confessiamo, forse siamo stati più tifosi che giornalisti, ma non rinneghiamo niente perché nello sport, come tutti sanno, se si vince si è più contenti. Abbiamo visto aumentare i partecipanti a tutti i tornei individuali giocati ovunque, abbiamo visto i nostri veterani arrabbiarsi perché dopo essere stati inseriti finalmente con pari dignità nell’unica grande kermesse dei Campionati Italiani, la nostra vera e più grande festa annuale, non si sentivano comunicati, fotografati, intervistati quanto i loro colleghi più giovani, un fenomeno questo di vero ringiovanimento, non vi pare? Abbiamo visto attori, cantanti, campioni di altri sport, giornalisti e gente di spettacolo venire a giocare a ping pong e divertirsi, tanti artisti che poi quando vanno in giro parlano del nostro mondo e ci ricordano con piacere, una iniezione di fiducia di cui si sentiva il bisogno e di cui si può andar fieri. Abbiamo conosciuto, parlato, intervistato, comunicato con tante persone che ci hanno arricchito dimostrandoci come da un facile gioco con due racchette, una pallina e un tavolo possano nascere amicizie, simpatie sincere, stima e frequentazioni che valgono da sole tutto l’impegno e la dedizione che in tanti abbiamo messo in campo in questi quattro anni perché tutto funzionasse. Abbiamo addirittura organizzato un Europeo. Abbiamo lavorato tanti sabati e tante domeniche ma abbiamo avuto in termini di crescita umana molto di più di quanto ci aspettassimo grazie alle straordinarie persone con cui ci siamo trovati a lavorare e che hanno creduto in noi come noi abbiamo creduto in loro. L’unico rammarico è il dover ammettere che qualche nome cinese lo sbagliamo ancora, per il resto possiamo solo dire grazie a tutti coloro che hanno seguito il nostro lavoro con interesse e curiosità e grazie al ping pong per i tanti momenti indimenticabili che ci ha fatto vivere da umili strumenti di comunicazione quali ci sentiamo ed abbiamo cercato di essere.
Corrado Attili