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Domani ci ritroviamo tutti a Sangemini. Tempo di bilanci, per noi anche personali. Sono gia' passati quattro anni. Sono passati velocemente e dunque senz'altro e' stata più la soddisfazione che la fatica, per chi scrive, ma crediamo anche per tutti coloro che il movimento ce l’hanno a cuore e che in esso sono immersi totalmente per passione o per motivi professionali. In questi quattro anni abbiamo visto in crescita costante l’interesse, la curiosità, le attenzioni intorno al nostro gioco e a tutti gli appuntamenti che via via sono stati creati, da quelli istituzionali e di routine come campionati e tornei nazionali a quelli più estemporanei come il miglior Top 12 mai organizzato in Europa o come Italia-Cina, l’occasione per vedere da vicino i più forti al mondo. Abbiamo visto e fatto il tennistavolo alla televisione e alla radio. In questi quattro anni abbiamo avuto la possibilità di ricreare l’interesse e l’attesa intorno alla rivista federale, rinata con una nuova veste e più precisi contenuti, un prodotto tutto dedicato al tennistavolo, dopo improbabili esperimenti promiscui che avevano visto la luce negli anni precedenti, uscito con perfetta regolarità nove volte l’anno. Siamo stati testimoni e partecipi di un restyling del sito federale riuscito ed apprezzato, tanto apprezzato che sempre più ormai riceviamo sollecitazioni dirette e continue da ogni parte d’Italia per esservi inseriti con le notizie locali ed avere così l’onore di poter essere letti a fianco delle news del tennistavolo top level. Sollecitazioni che, nell’ambito dell’autonomia professionale che ci è stata sempre concessa e riconosciuta, abbiamo potuto e voluto esaudire totalmente, perché crediamo fermamente che il tennistavolo e la sua legittima ambizione di essere comunicato, oltre che giocato, sia di tutti e a tutti i livelli. In sintesi una vetrina e un diario quotidiano del tennistavolo considerato importante e irrinunciabile.
In questi quattro anni abbiamo visto vincere da un azzurro i Giochi del Mediterraneo, abbiamo visto per la prima volta nella storia conquistare da una squadra italiana due volte la Coppa dei Campioni, abbiamo visto le migliori atlete azzurre sistematicamente salire sul podio ad ogni edizione dei Campionati Europei, abbiamo visto crescere e migliorare giovani cadetti azzurri fino ai vertici europei tra i loro coetanei e maturarne altri fino ad essere ormai pronti a giocarsela con gli adulti. Abbiamo visto per due volte consecutive entrare le nostre junior tra le migliori otto d’Europa. Abbiamo visto tre atleti raggiungere le Olimpiadi e una volta lì migliorare i risultati del passato, un segnale che anche nei mesi successivi, quelli che stiamo vivendo, è stato confortato e confermato da progressi e risultati importanti negli open internazionali. Abbiamo tifato talmente tanto che, ebbene sì, lo confessiamo, forse siamo stati più tifosi che giornalisti, ma non rinneghiamo niente perché nello sport, come tutti sanno, se si vince si è più contenti. Abbiamo visto aumentare i partecipanti a tutti i tornei individuali giocati ovunque, abbiamo visto i nostri veterani arrabbiarsi perché dopo essere stati inseriti finalmente con pari dignità nell’unica grande kermesse dei Campionati Italiani, la nostra vera e più grande festa annuale, non si sentivano comunicati, fotografati, intervistati quanto i loro colleghi più giovani, un fenomeno questo di vero ringiovanimento, non vi pare? Abbiamo visto attori, cantanti, campioni di altri sport, giornalisti e gente di spettacolo venire a giocare a ping pong e divertirsi, tanti artisti che poi quando vanno in giro parlano del nostro mondo e ci ricordano con piacere, una iniezione di fiducia di cui si sentiva il bisogno e di cui si può andar fieri. Abbiamo conosciuto, parlato, intervistato, comunicato con tante persone che ci hanno arricchito dimostrandoci come da un facile gioco con due racchette, una pallina e un tavolo possano nascere amicizie, simpatie sincere, stima e frequentazioni che valgono da sole tutto l’impegno e la dedizione che in tanti abbiamo messo in campo in questi quattro anni perché tutto funzionasse. Abbiamo addirittura organizzato un Europeo. Abbiamo lavorato tanti sabati e tante domeniche ma abbiamo avuto in termini di crescita umana molto di più di quanto ci aspettassimo grazie alle straordinarie persone con cui ci siamo trovati a lavorare e che hanno creduto in noi come noi abbiamo creduto in loro. L’unico rammarico è il dover ammettere che qualche nome cinese lo sbagliamo ancora, per il resto possiamo solo dire grazie a tutti coloro che hanno seguito il nostro lavoro con interesse e curiosità e grazie al ping pong per i tanti momenti indimenticabili che ci ha fatto vivere da umili strumenti di comunicazione quali ci sentiamo ed abbiamo cercato di essere.

Corrado Attili