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Continuiamo con i nostri tecnici delle nazionali maggiori l’apprezzata consuetudine di raccogliere le loro impressioni e commentare le prestazioni dei nostri atleti in occasione delle manifestazioni più importanti. Stavolta con Lorenzo Nannoni e Csilla Batorfi l’oggetto sono le recenti esperienze tedesche. Entrambi i nostri allenatori espongono senza peli sulla lingua i loro giudizi sia sulle diverse situazioni che sui singoli giocatori.

Lorenzo Nannoni un duplice impegno tedesco la scorsa settimana. Come è andata?
“Come sapete siamo stati, io e Bobo, a Dusseldorf per partecipare allo stage dell'ETTU nel progetto olimpico. Lo stage, a detta di tutti gli allenatori, non e' stato quello che ci si aspettava. Ognuno, di noi allenatori, ha fatto delle precisazioni a Karsai che era l'head coach. In particolare e' stato chiaro che non c'era una linea dettata da un responsabile ma ognuno gestiva il proprio giocatore in toto. Inoltre non c’è stata nessuna formazione per i tecnici presenti anche solo per stabilire una strategia comune da portare avanti poi, a casa. Insieme ai colleghi abbiamo anche notato che gli sparring cinesi non avevano molta voglia di lavorare e che tra loro non c’era nessun difensore. Infine lo stage era troppo a ridosso dell’Open di Germania.”
Sembri piuttosto deluso?
“Non completamente, il livello era molto alto e l'allenamento serissimo da parte di tutti. Era anche
giusto iniziare in qualche modo e, mi auguro, che il tutto venga perfezionato in divenire. Piuttosto se posso aggiungere delle considerazioni di carattere personale voglio dire che mi sembra uno strano progetto olimpico con soli 2 junior. Ci sarebbe bisogno di creare più momenti di formazione durante l'anno, 3 o 4, ma con gruppi di eta' tipo da 10 a 13 anni e da 14 a 17 anni ma non con il sistema dell'Eurokids. Ci deve per forza essere un capo allenatore che decide anche le strategie per quando si torna a casa a lavorare, invece ognuno quello che sa se lo tiene per se. Ed infine aggiungo che anche questa attività andrebbe organizzata un anno prima e messa in calendario ETTU così da organizzare quelle dei rispettivi paesi tenendo conto anche di questa attività.
do conto di questa attivita'.”
Passiamo all’Open di Germania?
“Per la mia squadra è stato un torneo nella norma. Bobocica: e' stato finalmente in forma e libero dai problemi al ginocchio. Ha giocato bene e soprattutto ha avuto l'atteggiamento giusto nella partita contro Habeshon. La partita era sempre condotta dall'austriaco ma finiva sempre nelle
mani di Mihai. Era calmo e tranquillo e cambiava sempre qualcosa nei momenti topici del match. Le scelte gli hanno sempre dato ragione in questa partita poi vinta alla fine nettamente come parziale ma non come evoluzione dell'incontro.
Contro Eloi non era facile anche perché molto in forma. Non e' facile giocarci contro senza averlo mai fatto prima. Comunque Bobo ha perso 4 a 2 con possibilita' del 3 a 3. La differenza l'ha fatta il servizio con Eloi che giocava molto bene la risposta. Complessivamente per Bobo, che aveva giocato bene anche nei Paesi ararbi, un altro torneo internazionale all'altezza dopo le Olimpiadi ed i complimenti di altri allenatori come Karsai ed Amizic per il modo di giocare in generale e le sue possibilita' future.
Tomasi: un po' al di sotto dei solito. Stanco e non reattivo sia contro Golebiowski sia contro Sereda. Poco propenso a girarsi col diritto, che è il suo vero colpo vincente, e quindi troppo vulnerabile. Come detto prestazione al di sotto delle sue potenzialita'.
Yang Min: Discreta prestazione con girone dominato. Facile vittoria contro Jonescu e buona reazione nell'unico momento di vera difficolta' contro Filus. Si vede che ha poche partite sul groppone. Comunque in crescita rispetto alla Slovenia.”


Con Csilla Batorfi, tecnico della femminile partiamo dallo stage effettuato a Castel Goffredo prima dell’Open di Germania.
“Lo stage a Castel Goffredo è andato molto bene. Gli sparring molto buoni e le ragazze hanno potuto lavorare molto bene, duro e concentrate. Ho avuto io stessa la sensazione che si stavano allenando divertendosi e questo è molto positivo. Alla fine della settimana di lavoro tutte erano un po’ stanche, che non era ottimale in previsione della Germania ma soprattutto le più giovani devono abituarsi a questo. Soltanto Tian Jing si è infortunata di nuovo dopo un paio di giorni di allenamento e credo che questo dipenda dalla scarsa abitudine ad allenarsi molto. Sotto qusto aspetto dovrà migliorare assolutamente ed avrà un’altra occasione per farlo a Budapest e mi aspetto che dimostri di essere preparata a lavorare molto e per un intero stage.”
Poi avete giocato l’Open a Brema.
“L’Open di Germania non è stato di successo per noi tranne Stefanova. Niko ha giocato veramente bene, ha avuto un’ottima possibilità di battere la n. 2 del tabellone contro la quale un anno e mezzo fa aveva perso senza attenuanti. E’ stato per me un grande progresso vederla giocare alla pari ed avere la vera possibilità di vincere con questa avversaria e per sincerità devo dire che alla fine la  fortuna non ha favorito Niko altrimenti la vittoria poteva essere sua. E’ stata una verifica molto importante per me.”
Le altre non ti hanno soddisfatto?
“Tutte le altre mi sono sembrate troppo stanche, forse dallo stage. A questo proposito abbiamo due possibili opzioni. Una è che continuiamo così con stage che precedono i tornei e le ragazze si devono abituare a questo tipo di lavoro. Questo sarebbe molto buono per loro perché è necessario imparare ad allenarsi molto e giocare tornei importanti subito dopo senza alcun break in mezzo. Certo dobbiamo abituarci a non ottenere grandi risultati immediati specialmente con le più giovani e valutare se vale la pena anche in considerazione dei costi che si affrontano per partecipare ai tornei.”
Oppure?
“Si può provare ad inserire un break di tre quattro giorni tra lo stage ed il torneo e vedere se la pausa le mette in condizione di recuperare energie sufficienti per essere maggiormente competitive durante il torneo. Non so se questo è inoltre economicamente un vantaggio per la federazione. Ma una cosa voglio precisare: non devono aspettarsi che facciamo uno stage prima del torneo e che io non lavori al 100% per non stancarle. Lo stage si fa al 100% altrimenti non ci sono possibilità di miglioramenti.”
Ti riferisci soprattutto alle più giovani?
“Mi riferisco a tutte ma posso spendere una parola in più per Simona (Soldi) e Tanja (Steshenko). Entrambe non hanno giocato male nel torneo senior ma poi nell’Under 21, che al momento è la categoria più importante per loro, mi hanno fatto innervosire. E’ come se la loro testa avesse finito di lavorare con il torneo senior e non hanno saputo trovare energie fisiche e mentali per lottare anche nell’Under 21.”