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Terzo e penultimo resoconto da Terni per raccontare le vicende dei protagonisti del Campus Invernale del Progetto Giovani FITeT. In un positivo e febbrile clima i ragazzi selezionati per questa edizione 2011 si stanno prodigando  con impegno e passione. Mostrando buon rispetto di regole, orari e delle persone.
In palestra questa gradevole atmosfera viene senz’altro esaltata dal grande desiderio di imparare e confrontarsi. Sarà anche per l’attenzione e l’impegno che i tecnici presenti trasferiscono durante tutte le fasi delle attività. E queste ultime sono strutturate con una ben precisa strategia metodologica che ancora una volta potremmo sintetizzare con una sorta di slogan: “controllare il movimento per variare”.
Come già nel Campus estivo le sedute si sono rivelate ricche di stimoli coordinativi per i ragazzi. Che, ormai pienamente avvezzi ai ritmi del raduno, riescono con sempre maggiore convinzione a riprodurre azioni complesse in situazioni con sempre maggiori varianti.
Se nelle prime due si era cercato di “richiamare” la sicurezza e precisione dei movimenti di piedi, gambe, anche, busto, braccia, avambraccio e mano, con questa giornata si è passati ad introdurre elementi di variabilità nei parametri di circolazione della pallina: in particolare direzione, velocità, profondità.
Questo continuo impegno di decodifica di segnali rispetto alla circolazione della pallina, diviene praticabile poiché i ragazzi hanno stabilizzato la fase di controllo del proprio movimento: non si occupano quindi di come debbono muoversi ma quale “problema” debbano risolvere.
Ad esempio una tempestiva “lettura” della profondità della pallina consente di poter agire impattando sopra al tavolo, alla sommità della parabola della pallina successiva al rimbalzo.
Ecco quindi che avere certezza della profondità consente di gestire un preciso riferimento spaziale e temporale.
La lettura della distribuzione delle palline diviene ulteriore importante requisito: molte azioni “fuori tempo” trovano origine in una cattiva lettura della traiettoria e della profondità della pallina.
Il controllo motorio non può quindi essere speso sufficientemente bene, l’azione risultante risulta inefficace..

L’attività motoria e la pratica specifica favoriscono il controllo motorio che permette di dedicarsi agli stimoli ambientali (la palla che circola in campo) i quali richiedono risposte coerenti.

Nel pomeriggio è iniziata la fase finale dell’esperienza del Campus che prevede un deciso impegno per conoscere e riconoscere le situazioni partita. Una sorta di lavoro di sintesi di quanto sviluppato nelle precedenti sedute.
Si è avviato anche un duplice torneo (maschile e femminile) che prevede una prima fase a gironi (molti numerosi, fino a 13 atleti ognuno) ed una seconda con il KO System e la determinazione di tutte le posizioni.

In allegato troviamo la sintesi dei risultati degli odierni 268 match e qualche istantanea dei ragazzi.